È stata presentata lunedì 24 novembre presso l’Istituto C.E. Gadda di Langhirano l’Accademia del Prosciutto di Parma, il nuovo Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità dedicato alla filiera della DOP.

L’iniziativa nasce nel 2020 da una collaborazione ampia tra soggetti pubblici e privati, tra cui “Parma, io ci sto!”, Provincia di Parma e Consorzio del Prosciutto di Parma, con il contributo di Fondazione Cariparma e delle imprese partner del territorio.

La struttura – un prosciuttificio in miniatura dotato di celle frigorifere e impianti professionali – permetterà agli studenti e ai futuri operatori della filiera di apprendere direttamente le diverse fasi del processo produttivo, attraverso un modello formativo basato sul learning by doing.

L’Accademia ha l’obiettivo di formare competenze specializzate, favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro qualificato e contribuire alla valorizzazione delle aree rurali e del comparto produttivo della DOP, pilastro della Food Valley.

Un progetto con il quale “Parma, io ci sto!conferma il proprio impegno nel sostenere iniziative che rafforzano filiere strategiche, competenze e opportunità per le nuove generazioni, grazie al valore di un lavoro condiviso con scuole, imprese e territorio, come ha ricordato Carlo Galloni, Presidente dell’Accademia del Prosciutto di Parma e rappresentante di “Parma, io ci sto!” nel Consiglio dell’Accademia:

«Questa iniziativa nasce dalla consapevolezza che sia necessaria una strategia condivisa per tutelare la filiera territoriale dalle minacce di quelle globali. È essenziale creare un ambiente competitivo che favorisca la crescita delle imprese locali, permettendo alla nostra scuola di formare professionisti altamente specializzati, in grado di rispondere alle esigenze del mercato. Siamo convinti che l’eccellenza e la massima qualità siano le chiavi per mantenere viva la nostra tradizione e per assicurare continuità a un comparto che rappresenta non solo un patrimonio culturale, ma anche una risorsa economica per il nostro territorio e per le persone che lo abitano»